La decisione di rivolgersi a uno psicologo non è semplice e immediata. Spesso si sente il bisogno di parlare con qualcuno di “esperto” ma ci si ritrova a rimandare, vivendo così continui “alti e bassi” con la convinzione che il momento difficile passerà o che ce la si può fare da soli.

Talvolta ci si lascia condizionare dagli stereotipi legati alla figura dello psicologo (lo strizzacervelli, il dottore dei matti...) che ostacolano il bisogno di chiedere aiuto. Rivolgersi a uno psicologo in realtà permette di dar voce a una propria “fatica”, condividerla e alleggerirla.

Talvolta il disagio o le preoccupazioni possono ridimensionarsi e assumere il significato di un momento di malessere legato a una particolare fase di vita, oppure può insorgere il desiderio di approfondire l'origine del disturbo e di aumentare la consapevolezza di se'. Nei casi in cui il malessere personale si presenta con sintomi che condizionano la qualità della vita quotidiana, lo psicologo diventa una preziosa risorsa per comprendere e risolvere I problemi. Dopo un'iniziale fase di conoscenza e di ridefinizione del problema si valuta insieme che tipo di strada percorrere (colloqui di sostegno, psicoterapia individuale, di coppia o familiare).

Lo psicologo può essere una guida che orienta le persone in un momento di confusione e che aiuta a uscire dal “labirinto” in cui sono intrappolate, può essere il sostegno per rimettere insieme I pezzi di un puzzle disordinato, può essere l'ascolto per riscoprire le proprie risorse in un momento in cui una persona sente di non averne.